«Tutto si può dire del governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, tranne che non sia una persona molto generosa. Con i soldi altrui, quelli pubblici».
Così tutti i Portavoce calabresi del M5S sull’affidamento alla società Hdrà dei servizi relativi all’acquisizione degli spazi e l’organizzazione di una serata di gala all’interno del Festival dei Due Mondi di Spoleto per un costo totale di 100.040 rientranti nel Pac 2014/2020 così come riportato nel Burc 88 del 20 agosto.
«Altrimenti non si spiegherebbe come il nostro eroe possa permettersi, in questi tempi di vacche magre, di spendere la “modica” cifra di 100 mila euro per pubblicizzare il brand Calabria al Festival dei Due Mondi di Spoleto, dello scorso luglio – continuano gli eletti -. Una spesa monstre di danaro pubblico che, seppur legittima, solleva più di un interrogativo in termini di opportunità d’investimento».
«A Oliverio non viene il dubbio che il brand, l’immagine di un territorio si costruisca e si possa promuovere diversamente, garantendo, per esempio, una sanità efficiente, un’istruzione all’avanguardia, un welfare decente e in ultimo ma non per ultimo un turismo con depuratori funzionanti e una viabilità “normale”?».
«La verità è che il governatore Oliverio e i suoi avidi cortigiani, sanno benissimo che il loro tempo sta per scadere, quindi provano a percorrere tutte le strade possibili (anche dilapidando risorse pubbliche a casaccio) pur di restare in vita, aggrappati alla poltrona.
A loro si accoda in queste ore l’europarlamentare napoletano di Forza Italia Fulvio Martusciello, in cerca di consensi in terra calabra in vista delle prossime elezioni europee e che si scandalizza, solo ora, di come da queste parti vengano sperperati i fondi europei. Chissà dov’era in questi anni, quando il Movimento 5 Stelle denunciava in tutte le sedi europee e nazionali le criticità legate alla spesa dei fondi comunitari. E mentre lui auspica il “commissariamento” della Regione, i suoi compagni di partito seduti all’opposizione nel Consiglio regionale calabrese, nulla hanno inteso dire sulla vicenda.
Questi sono gli ultimi colpi di coda di un sistema al tramonto –concludono i pentastellati-, che presto spazzeremo via per far posto a un “fresco profumo di libertà” che ci consentirà di guardare al futuro con occhi più fiduciosi e sereni».