«La chiusura delle indagini dell’inchiesta denominata Cloaca Maxima è una prima conferma del nuovo approccio della magistratura verso gli ecoreati». Così l’europarlamentare Laura Ferrara, i deputati Paolo Parentela e Alessandro Melicchio e il consigliere comunale a Rende Domenico Miceli.
I portavoce del Movimento 5 stelle presentarono un esposto alla Procura di Cosenza a gennaio del 2016. «Due campionamenti hanno dato risultati non conformi alla normativa – spiegano i tre, riferendosi ai rilievi effettuati nel corso del progetto Punto Zero acqua, promosso da Laura Ferrara – entrambi ricadenti nel territorio rendese, più precisamente nei pressi dello scarico del depuratore nel fiume Crati. Nello specifico è stato ritrovato un valore di antiparassitari dieci volte superiore al limite di legge. Da qui è partita la nostra denuncia alla Procura della Repubblica, all’Arpacal, al Ministero dell’Ambiente e al Prefetto».
«La chiusura delle indagini di oggi è un’ulteriore conferma dei nostri dubbi circa il fatto che l’impianto di Coda di Volpe inquinava anziché depurare. La nostra attenzione verso la depurazione ed il trattamento delle acque reflue urbane è frutto di un interesse generale verso la salute dei cittadini e dell’ambiente. La stessa attenzione che abbiamo più volte chiesto alla classe politica locale che non si può limitare solo a fornire gli atti di indirizzo ma deve anche controllare – concludono Ferrara, Parentela, Melicchio e Miceli – ed essere guida per una corretta gestione».
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