Il sindaco di Rende Manna è andato in confusione sull’apertura delle scuole in città. Continua con scelte arbitrarie senza tener conto delle indicazioni della comunità scientifica e dei dati del contagio e questo non è un bene per il percorso formativo e scolastico degli alunni delle materne, elementari e medie cittadine. È di ieri l’annuncio di una nuova ordinanza che allungherebbe di altri sei giorni l’apertura delle scuole, mentre nel resto della regione gli studenti, tranne quelli delle scuole superiori, sono già in classe. Speriamo che gli istituti scolastici rendesi possano riaprire presto, perché i dati ci dicono che anche ieri, in Calabria, si è registrato un netto calo dei contagi a fronte, invece, di un deciso numero dei tamponi processati.
Il responsabile del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo ha esposto, in audizione in Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, come il rischio di trasmissione nei giovani in età scolare sia minore rispetto agli adulti. Considerato anche che il primo ciclo non impatta minimamente sul trasporto pubblico, è possibile affermare che, nell’attuale contesto epidemiologico, non vi sia necessità di sospendere le lezioni in presenza per scuole materne, elementari e medie, secondo le prescrizioni indicate nella suddivisione in zone rosse, arancioni e gialle. L’Istituto Superiore di Sanità ha precisato che, in base ai dati che abbiamo a disposizione, l’incidenza del virus in ambito scolastico è più bassa di quella generale. All’interno delle scuole ci sono regole e misure rigide, applicate e rispettate con impegno da parte di studenti e famiglie e ciò consente di ritenere che le scuole al loro interno siano nel complesso contesti operativi sicuri e controllati.
Tutti gli istituti scolastici, a Rende, sono rimasti chiusi dal 9 novembre, in virtù dell’ordinanza del sindaco che ne disponeva la chiusura fino al 21 novembre. Successivamente, interveniva l’ordinanza del Presidente facente funzione della Calabria, Spirlì, che ne disponeva la chiusura fino al 28, nonostante le disposizioni per la zona rossa consentisse la frequenza in presenza per le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Il Tar ha poi bocciato l’ordinanza regionale e la Calabria è passata da zona rossa a zona arancione il 29 novembre, consentendo anche agli studenti di seconda e terza media di tornare in classe, ma, pur non essendoci alcun dato certificato in ordine alla percentuale di incidenza dei contagi nelle scuole del territorio, a Rende tutte le scuole di ogni ordine e grado sono rimaste chiuse. Adesso quest’altra proroga sposta ancora più in là quest’apertura. Invitiamo Manna, quindi, a far sì che le prossime decisioni abbiano una base scientifica, aiutando i nostri ragazzi nel favorire un loro ritorno a scuola in tutta sicurezza perché, se per le superiori resta ancora, giustamente, l’obbligo della didattica a distanza, per i più piccoli è importante consentir loro di frequentare le lezioni in presenza, in questo anno così difficile e particolare.
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